Il virus MERS-CoV continua a soffocare in Arabia Saudita
Il coronavirus altamente letale che causa la sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS) continua a causare più morti e malattie in Arabia Saudita, dove il virus è stato individuato per la prima volta nel giugno dello scorso anno. Sebbene siano state contagiate persone in altri Paesi del Medio Oriente, la maggior parte delle infezioni si è verificata in Arabia Saudita. Degli 80 casi e 44 decessi segnalati a livello globaleAlmeno 38 dei decessi e 65 dei casi si sono verificati in Arabia Saudita. L'ultimo decesso è stato quello di un bambino di 2 anni, ma la maggior parte della malattia si è verificata in persone anziane, spesso con malattie croniche preesistenti. In Arabia Saudita si è verificata solo una limitata diffusione da persona a persona tra contatti familiari molto stretti o in ambienti sanitari.
Il virus MERS ha infettato persone in diverse località dell'Arabia Saudita, tra cui Riyadh, Hafar Al Batin (provincia orientale) e Jeddah. Le indagini approfondite non sono riuscite a rivelare l'origine del virus.
Poiché si teme che il gran numero di persone provenienti da tutto il mondo che si recheranno in pellegrinaggio per l'Hajj in ottobre possano essere esposte a questo virus, il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie ha deciso di non esporsi a questo virus. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha convocato un Comitato di Emergenza di Esperti ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale per valutare il rischio e fornire consulenza all'OMS. Tuttavia, finora l'OMS non ha raccomandato alcuna restrizione ai viaggi legati alla MERS, ma afferma che i Paesi dovrebbero monitorare i modelli insoliti di infezione respiratoria.