Le proteste per le pensioni del 2023 in Francia

Scritto da Mahima Chhaparia

7 aprile 2023

Affaires | Situation Room

La Francia non è nuova a disordini civili e scioperi per la riforma delle pensioni. Il sistema pensionistico francese si basa su un sistema a ripartizione. In passato, in Francia si sono verificate numerose proteste legate alle pensioni. Nel 2010, nonostante le numerose proteste, il governo ha innalzato l'età pensionabile da 60 a 62 anni. Le proteste più recenti si sono verificate nel 2019, quando il governo ha proposto una riforma volta a creare un sistema pensionistico universale. Le proteste si sono protratte per settimane e la proposta di legge è stata accantonata a causa della pandemia COVID-19. 

Il 19 gennaio 2023 si è tenuto il primo sciopero nazionale contro la proposta di legge del presidente Emannuel Macron di innalzare l'età pensionabile da 62 a 64 anni. Da allora, sia i sindacati che il governo non sono riusciti a trovare una soluzione reciprocamente accettata. Questo ha portato ad altre 10 giornate di sciopero nazionale negli ultimi mesi, l'ultima il 6 aprile 2023. Da gennaio, queste proteste hanno ostacolato gli spostamenti, sia aerei che ferroviari. I controllori del traffico aereo francesi hanno tenuto oltre 30 giorni di sciopero, causando la cancellazione di migliaia di voli. Le compagnie aeree, tra cui Ryanair e EasyJet, hanno chiesto alla Commissione europea di intervenire sulla situazione francese. 

Dopo la prima ondata di scioperi e proteste, il governo ha utilizzato l'articolo 49.3 della Costituzione francese per far passare la legge in Parlamento. L'articolo consente al governo di approvare una legge senza votazione, a meno che non vi sia un voto di sfiducia. Nonostante due voti di sfiducia falliti, la legge è stata approvata. Questo non ha fatto altro che dare il via ad altri scioperi e ad un aumento della violenza durante le proteste. 

Le proteste per le pensioni in Francia sono state un evento ricorrente nel corso degli anni, con vittorie di entrambe le parti. Ci sono stati segnali che indicano che l'attuale movimento di protesta sta iniziando a perdere slancio, tra cui il calo dei numeri nelle strade. Il verdetto finale sarà reso noto il 14 aprile dal Consiglio costituzionale, che potrebbe respingere parti del disegno di legge o il disegno di legge nel suo complesso. 

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